Musica Italiana Oltre l´Eurovision: 5 Artisti da Ascoltare

Il panorama musicale italiano ha recentemente ricevuto un'attenzione particolare a livello globale. I vincitori dell'Eurovision Song Contest 2021, i Måneskin, hanno conquistato prima l'Europa e poi il mondo con le loro performance magnetiche e il loro atteggiamento irriverente, da veri millennial. Zitto e buono, il gruppo è riuscito a sovvertire almeno un po' gli stereotipi del buon Italiano che, appena sveglio, si affaccia al balcone ed intona O'Sole Mio, ogni santo giorno senza eccezioni. La realtà musicale Italiana è tuttavia ben diversa e molto più internazionale di quanto si pensi all'estero. I temi trattati sono talvolta profondi, politici, disperati, pungenti, scomodi. I generi, dall'ambient al punk, grunge allo sperimentale. 

Ho qui raccolto una serie di artisti Italiani che, a mio parere, vale la pena ascoltare. Quantomeno per farsi un'idea di quello che esiste oltre la siepe dell'Eurovision.

Caparezza 

Uno dei maggiori rappresentanti del rap italiano da un ventennio a questa parte. Niente denti d´oro e sparatorie, solo una folta chioma di capelli ricci tratto distintivo dell ́artista. “Caparezza” può infatti essere tradotto dal dialetto della sua cittá di origine, Molfetta, come “testa riccia”. I temi delle sue canzoni sono talvolta politici, talvolta introspettivi. Le sue parole sono pungenti e capaci di evidenziare argomenti pesanti con sarcasmo e leggerezza. Gli ultimi due album “Prisoner 709” e “Exuvia” rappresentano il viaggio dell'artista nei meandri della sua mente dopo aver scoperto di soffrire di acufene, un disturbo uditivo che provoca un acuto stridio alle orecchie.  

I miei pezzi preferiti: La mia parte intollerante; Sono il tuo sogno eretico; Mica Van Gogh.

 

I Ministri  

In teoria, gruppo di rock alternativo, qualunque cosa significhi. In pratica, una delle mie low-key ossessioni da circa dieci anni. Scherzi a parte, penso di averli visti live una ventina di volte e ogni concerto è una nuova esperienza di emozioni a volte troppo forti per poterne parlare senza balbettare. La penna è uno strumento importante, serve a firmare leggi e a vanificarne altre. A volte però serve a scrivere canzoni. I Ministri non fanno solo musica, ti prendono per mano e ti ci portano. Fanno casino con metodo, urlando contro il sistema con garbo, più o meno. I loro testi sono spesso di ispirazione letteraria, altre volte trattano delle contraddizioni del Bel Paese in chiave analitica e informativa, ma mai pretenziosa. 

I miei pezzi preferiti: Le mie notti sono migliori dei vostri giorni; Tempi bui; Gli alberi. 

Iosonouncane 

Indie? Rock? Sperimentale? Elettronica? Pop? La risposta è sì, a tutto. Uno dei progetti musicali più interessanti e vari a mio parere. Una sorpresa continua. Iosonouncane ha influenze cantautoriali che si scorgono in alcuni dei suoi brani. Altre tracce sono invece il perfetto connubio tra un film di Nicolas Winding Refn e uno di Truffaut; la cosa incredibile è che questi due estremi funzionano alla perfezione. Qualche mese fa andai ad un suo live. Dall’inizio della sua performance fino alla fine il pubblico era sconvolto, in acque inesplorate, ma rapito dai suoni elettronici, quasi ritualistici.

I miei brani preferiti: Tanca; Hiver; Vedrai,vedrai.

Antunzmask

Folk, grunge, alle volte punk, ma sempre fedele a se stesso. Per Antunzmask il percorso musicale è soprattutto un percorso di vita. Le sue canzoni raccontano le sue esperienze personali e il suo rapporto con la musica. Hanno così una doppia dimensione, dove lui stesso dialoga con la musica e successivamente la musica dialoga con il pubblico. La tecnica musicale è cruda e "cosi com'è", forse difficile da cogliere in un primo momento. Uno stile ispirato alla vita quotidiana e alle piccole cose sbagliate; una sbronza, una fumata, una miseria.  

I miei brani preferiti: Campari e Gin; Struppiato.

Paolo Angeli

Questa one-man band sperimenta con i suoni, ma prima di tutto con gli strumenti. Folklore e modernità si scontrano nella musica del compositore sardo. Paolo Angeli ha letteralmente inventato un nuovo strumento: la chitarra sarda preparata a 18 corde. L'artista è inoltre etnomusicologo e combina free-jazz e canti popolari in chiave avanguardista. Rende accessibile uno stile che può sembrare impenetrabile e lo fa in modo semplice e diretto. 

I miei brani preferiti: Andira; Fuga dal mouse; Sùlu.

Questi sono solo alcuni dei tanti musicisti che danno un contributo più che musicale ai loro ascoltatori. Alcuni cantano di società e di ingiustizie, altri di stracci di vita quotidiana, altri ancora non usano parole. Eppure ciascuno suscita emozioni in modo diverso e per ragioni diverse. Questi suggerimenti potrebbero non essere di vostro gradimento in quanto a gusti musicali, ma fanno parte di un vasto panorama musicale di un Paese che si esprime di continuo come può, al di fuori dell'Eurovision.